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  11 maggio , 2008       redazione       Recensioni   

Viaggiando frequentemente all'estero ho il piacere di praticare uno dei miei hobby preferiti: quello di interessarmi alla botanica autoctona. In circa trent'anni di viaggi ho selezionato migliaia di esemplari di particolare interesse naturalistico che - dopo averli catalogati con la scientificità tipica
di un appassionato - conservo con cura nella mia polivalente biblioteca. Ho sempre desiderato, altresì di condividere questo hobby con studiosi e appassionati dell'alto jonio allo scopo di confrontare la mia raccolta straniera con la botanica locale e arricchire le personali conoscenze in questo settore.
«L'Angolo del botanico», il libro che mi ha dato l'occasione di scrivere questa nota, è una vera sorpresa. Finalmente, infatti, riesco a soddisfare la mia curiosità verso la botanica tipica dell'alto jonio calabrese, la terra nella quale affondano le mie radici culturali – e riesco a confrontarmi con un vero esperto. Salvatore Noia, l'autore del volume.
Egli appartiene a quella categoria di persone dai molteplici interessi culturali e sociali e per tale ragione merita un apprezzamento senz' altro ancora più vasto perché non c'è trebisaccese che non lo abbia incontrato in organizzazioni di coinvolgimento collettivo nei campi più disparati. Non sorprende che Noia transiti con disinvoltura dalla chimica alle associazioni sportive, alla biologia, dall'attività di sostegno all'handicap, all'acquacoltura, al giornalismo, alla produzione di documentari televisivi, all'organizzazione di un museo della civiltà contadina, alla realizzazione di questo volume dedicato alla botanica. Per ognuna di queste attività e passioni vi è senz'altro una genesi che potrebbe essere approfondita.
Leggendo il libro, appena pubblicato. si comprende che Salvatore Noia ha ereditalo la passione per la botanica dell'alto jonio da Enrico Ruscelli, un romagnolo trasferitesi in giovane età in Calabria per lavoro e rimasto in questa regione fino alla sua morte. Proprio a Enrico Ruscelli è dedicato questo libro celebrativo.
Salvatore Noia ha ordinato migliaia di piante ed erbe messe insieme nel passato da Enrico Ruscelli e ha poi raccolto tutti i suoi scritti pubblicati sul Tiraccio. Noia ha anche integrato la ricerca di Ruscelli con fotografie e studi personali semplici (che mi hanno sollecitato al piacere di leggerli) e mai supponenti.
In questo libro, fra l'altro, il lettore può acquisire una conoscenza essenziale in materia di funghi - prima di cercarli nei nostri boschi – e conoscere preventivamente la famosa amanite phalloides, l'ovulo malefico in grado di uccidere i cercatori poco accorti. Vengono poi trattate numerose piante e fiori tipici dell'alto jonio che schiudono al lettore una finestra di conoscenza sufficiente relativa alle caratteristiche. all'habitat, al messaggio antropologico. Non potevano mancare lunghe disquisizioni sul fico d'india, sul peperoncino e sull'asparago, nonché i consigli per la cucina locale e i loro possibili trattamenti sanitari.
Questo libro rappresenta una ghiotta occasione per chi desideri conoscere da vicino la botanica più diffusa - e altro ancora relativo all'alto ionio calabrese. In particolare, i turisti, che in estate affollano le nostre spiagge, potrebbero davvero approfittare per aggiungere al piacere del mare pulito di Trebisacce un piccolo tassello in più alla propria conoscenza.

Prof. Rocco Turi
Docente di Sociologia della devianza
Presso l’Università degli Studi di Cassino

«L'angolo del botanico»
Tipolitografia jonica,
di Salvatore Noia