Attualità

Articoli

  20 agosto , 2008       piero.devita       Attualità, La nostra storia   
Arance di Trebisacce- Se ne riparla. Finalmente.
 

 

PIERO DE VITA

" GIARDINI E ARANCE DI TREBISACCE: FINALMENTE SI DISCUTE"

 
Allo studio due proposte: quella del compianto Mimmo Petrone già Presidente del Consorzio di Irrigazione e quella del GAL-Alto Jonio

L’assessore regionale Pirillo: “Buona la proposta del GAL per l’Agroparco”.

 

Presso il Cinema-Teatro “Gatto” si è tenuto un convegno, organizzato dal Gal-Alto Jonio, sui Giardini di Trebisacce e sul rilancio dell’agrume di pregio, “il biondo tardivo”. Impegnativa la giornata e interessante l’argomento. Si ritorna a parlare del polmone verde di Trebisacce attraverso studi e programmi mirati, dopo anni di silenzio, di abbandono e di disinteresse. Le mutate condizioni storiche, l’assenza del ceto sociale di riferimento di sostegno alle attività agricole, il ricambio generazionale inadeguato ai ritmi e modelli di coltivazione, il prodotto in crisi e in situazione marginale nel mercato, spingono ad una seria riflessione. Al momento esistono due proposte.

La prima venne elaborata nel settembre 2001, dal Consorzio di Irrigazione dei Giardini, a firma del compianto Presidente Mimmo Petrone, che chiameremo Proposta-Petrone. L’iniziativa prevedeva il “RECUPERO STRUTTURE ESISTENTI PER ATTIVITA' AGRITURISTICA. IL RINNOVAMENTO E MIGLIORAMENTO PATRIMONIO RURALE”. Il Progetto è a firma dei tecnici Franco Russo, Guglielmo Mangone, Piero Romano, Egino Orlando, Franco e Gianpasquale Gatto. La relazione storico-sociale è di Piero De Vita.

La seconda proposta che abbiamo ascoltato il 24 maggio nel corso del Convegno è uno “STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA VALORIZZAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E TRASFORMAZIONE DEL “BIONDO DI TREBISACCE” E DEL RECUPERO AMBIENTALE DEI GIARDINI DI TREBISACCE” (Progetto Leader+ Misura 1.6 – azione 1.6.2 – Intervento 1.6.2.1) e porta la firma dei tecnici Alessandro Veneziano, Simona Conte, Antonio Condello, Giovanni Esposito. All’incontro, organizzato dal GAL, ha partecipato anche l’Assessore Mario Pirillo, il quale ha avuto parole positive sull’idea di rimodulare l’area dei Giardini in Agroparco.

Le due proposte sono compatibili e possono essere integrate. E’ necessario una sinergia di forze e strutture operanti nel settore e degli Enti che sui Giardini hanno competenza istituzionale, in primis il Comune di Trebisacce. Si dovrà quindi individuare un soggetto attuatore, una forma associativa, magari un Consorzio, che aggreghi tutti i protagonisti. Bisogna giungere alle scadenze previste con maggiore possibilità di intercettare i finanziamenti, utili agli obiettivi previsti.

Le Vigne ovvero I Giardini di agrumi di Trebisacce, al di là di ogni pur legittima riflessione, analisi o diversità di pensiero, vanno salvate con urgenza dal coma profondo e da tentativi di cementificazione. Preservare la vocazione e la presenza in un rapporto di tradizionalità e modernità. Ne riparleremo al prossimo numero del nostro giornale.

 
 
 Giardini d'aranci di Trebisacce (Foto GAL- Alto Jonio)
 

 

 

SCHEDE di Piero De Vita

 

 

Nei Giardini di Trebisacce si vende il rinomato “biondo tardivo”. Prodotto di tradizione.

La qualità del biondo è stata finalmente riconosciuta a livello nazionale.

Infatti il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, con Decreto del 14 giugno 2002, in occasione della “seconda revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali “ (pubblicata sulla G.U. n. 167 del 18 luglio 2002) ha inserito le arance di Trebisacce tra le eccellenze agroalimentari italiane, con la denominazione di “Biondo Tardivo di Trebisacce”. Il riconoscimento dello status di prodotto agroalimentare tradizionale rappresenta una grande soddisfazione per la nostra cittadina e per l’intero comprensorio dell’Alto Jonio.  Nello stesso tempo sollecita un impegno maggiore nel qualificare le tecniche di coltivazione ed una più puntuale organizzazione nella tutela.

 

Vendita delle arance a Trebisacce.

Le arance di Trebisacce si vendono a migliàre o a mmuzzo .

Fino al 1960 la vendita avveniva esclusivamente a "migliaia"; oggi invece si vende a chili o quintali oppure a "muzzo", nel senso che la quantità è stimata "ad occhio", a cinchìna o cinche-a cinche.

In genere le parti (superficie) del terreno d’agrumi si misura in "cozza".

Una "cozza"    equivale a 100 mq., vale a dire un'ara.

 
 
 (Foto- Rocco De Vita-Trebisacce)
 

 

 
UNITA’ DI MISURA
 
 
Per la superficie:
 
Il tomolo = a.33

Il minzullo = a.16

Lo stuppillo = a.3

La cozza = a.1 (100 mq.)

 
 

 

 

 

 
 
Per il peso:
 

Il tomolo = Kg 50

Il minzullo = Kg 25

Il quarto = Kg 12

Lo stuppillo = Kg 5-6

 La cozza = Kg 1 ( a raso); ma può raggiungere anche Kg.1,5 ( a curmijàta)

 
 
 

 

 Per eventuale utilizzo dell'articolo e delle schede si fa obbligo citare la fonte.