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  18 marzo , 2009       piero.devita       Arte, Cultura   
Cultura- I libri di Franco Mangone e Piero Gallo

FRANCESCO MANGONE

Collana Il mirto e il Lentisco
pp. 126, Euro 11,00
ISBN 978-88-96313-00-8

Schnellboot  s-57 di Francesco S. Mangone è il secondo volume della collana di narrativa
Il Mirto e il Lentisco di Aljon Editrice
In questo ultimo lavoro di Francesco S. Mangone “Schenllboot s-57” c’è la sublimazione d’un luogo geografico (le terre perdute dell’Alto Jonio cosentino), e d’un tempo storicamente determinato (il ’43, la fine del fascismo e della guerra) che si sfrangiano in tanti ricordi, eventi, microstorie… per giungere a un presente perenne, doloroso: dominato dall’assurdità della guerra, dalla miseria e dalla morte in mare. Gli occhi che raccontano tutto questo sono quelli d’un adolescente, Emeraldo, una sorta di dropout…
La scrittura è l’impasto d’una materia fonica e visiva che sta tra la sintassi parlata e quella colta, per afferrare lo specifico d’una vita quotidiana che sembra perduta.

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Aljon Editrice e IL MUSAGETE presentano

Dalla fisica del senso al Teatro della Parola
Incursione nella poesia di Francesco S. Mangone

(Convegno)

Castrovillari, domenica 15 febbraio 2009, ore 18,00 Teatro della Sirena (Via Ripoli 10/F)

Relatori: Oreste Bellini, Giorgio Delia, Marco Gatto.
Testimonianze: Rocco Taliano Grasso, Bonifacio Vincenzi
Coordina: Maria Grazia Scarnecchia

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PIERINO GALLO

 

Castrovillari, Teatro  della Sirena, Via Ripoli 10/F
Sabato 28 febbraio 2009 - ore 18:00 “Il Musagete” e Aljon Editrice presentano il libro di Pierino Gallo “Geometrie dell’inganno” (Aljon Editrice)
Intervengono:
Francesca Rizzuto
Bonifacio Vincenzi
Rocco Taliano Grasso
Maria Grazia Scarnecchia

direttore editoriale di Aljon Editrice

Coordina:
Angela Lo Passo

 
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Collana L’Agave
pp. 62, Euro 11,00
ISBN 978-88-96313-02-2

Geometrie dell’inganno di Pierino Gallo è il terzo volume della collana di poesia L’Agave di Aljon Editrice
Se volessimo risalire all’antefatto genetico di queste Geometrie dell’inganno di Pierino Gallo, dovremmo necessariamente addentrarci in un’intricata ragnatela di rapporti, convergenze e, perché no, anche divergenze fra tre realtà che si fondono, autonome e indipendenti, nell’ essenza e  nella sostanza di un percorso poetico  già ben delineato.
La prima realtà è quella del poeta. Egli ha bisogno, come direbbe Keats, di  “un ricco coinvolgimento” che gli riveli all’inizio ben più di quanto gli sia effettivamente noto. E glielo riveli come da un oscuro impulso dove si percepisce con chiarezza non  la poesia ma ciò che viene prima della poesia, “l’aura – suggerirebbe Zolla -  che risulta dal convergere dei significati sottintesi o suggeriti e dal gioco dei contesti.”
La seconda realtà è quella di una  forte vicinanza del poeta al mondo dell’arte. Non a caso il libro è dedicato a Francesca Rizzuto, una  presenza importante nel mondo dell’arte contemporanea calabrese e non soltanto calabrese. Molte delle suggestioni che si respirano in poesie come “Il bugiardo”, “Visito spesso” Pierino Gallo li  ha attinte  nelle sue visite nell’atelier della Rizzuto. Non solo. Lo stesso richiamo a De Chirico nella poesia “Le gobbe della luna”, a Klimt in “Splende come d’avorio” rafforzano questa sua vicinanza.
La terza realtà evidenzia il coinvolgimento assoluto di Pierino Gallo nel Libro che accoglie tutti i libri della grande poesia e della letteratura. La prova evidente è nel sottotitolo, ovvero i soavi licor e i succhi amari, versi tratti da La Gerusalemme liberata di Tarquato Tasso ( Così all’egro fanciul porgiamo aspersi/Di soavi licor gli orli del vaso:/ Succhi amari, ingannato, intanto ei beve/E dall’inganno suo vita riceve.) E poi il richiamo nel testo a Montale, Neruda, Edgar Allan Poe…