La nostra storia

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  11 giugno , 2007       piero.devita       Attualità, La nostra storia   
Firenze- Intitolazione a Don Vittorio Torsitano

Firenze esalta un figlio prediletto di Trebisacce. E' Don Vittorio Torsitano, parroco a San Lorenzo a Ponte a Greve. La parrocchia, curata da don Marco Cioni, e  l'Unione Polisportiva Dilettantistica "Ponte a Greve", presieduta da Sandro Ciccioni, hanno inteso intitolare al nostro caro concittadino, il nuovo impianto sportivo. La cerimonia è avvenuta giorno 9 giugno 2007, alla presenza dei fratelli del compianto religioso, dei parenti, dei fedeli, delle autorità e di un numerosissimo pubblico.  E' un evento straordinario che ci riempie di gioia e di rinnovato orgoglio. Il Sindaco di Trebisacce, Arch. Mariano Bianchi,  a nome della cittadinanza, ha inviato agli organizzatori una bellissima lettera. L'iniziativa, gratificante per il valore e il messaggio, sarà pubblicizzata ai massimi livelli. Stiamo preparando un ampio servizio e a giorni, il nostro sito, illustrerà i dettagli e le motivazioni della intitolazione. Presenteremo, inoltre, una accurata pagina sulla vita e l'opera di Don Vittorio. Parole di intensa partecipazione da parte di Mons. Francesco Morano, confratello e amico personale, parroco della Chiesa Madre "S. Nicola di Mira" che, con il nostro Don Vittorio, ha mantenuto sempre ottimi rapporti  e scambi, in particolare per i lavori di reastuaro e di abbellimento della nostra  Chiesa nel centro storico di Trebisacce...Grazie Firenze....Grazie Famiglia Torsitano...Grazie Trebisacce.

 

 

 


 

COMUNICAZIONE: CERIMONIA DI INTITOLAZIONE

 * * *

 

Parrocchia San Lorenzo a Ponte a Greve                                  Unione Polisportiva Dilettantistica
Via Pisana 837-50142 Firenze                                                           Via E. Detti-50143 Firenze




                                                                                                                                                               Gent.ma
                                                                                                                Famiglia Torsitano



Firenze 14.05.2007

Abbiamo il piacere di comunicare che il giorno 9 giugno p.v., alle ore 18,30 avverrà la cerimonia di  inaugurazione degli edifici costruiti a supporto dell’attività sociale della Parrocchia, edifici costruiti con l’impegno preso dall’Unione Polisportiva Ponte a Greve e con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Nell’occasione, l’impianto sportivo, che ospita tali edifici, sarà intitolato a Don Vittorio, parroco deceduto il 30 marzo del 2003, che dal 1974, anno di nomina nella Parrocchia di San Lorenzo a Ponte a Greve, si è sempre adoperato affinché i ragazzi del quartiere potessero trovare un luogo dove poter trascorrere il loro tempo libero praticando lo sport del calcio.
Al termine della cerimonia avremo il piacere di salutarLa presso il buffet che sarà allestito per l’occasione.


Con i più cordiali saluti.


                          Il Parroco                                                                  Il Presidente
               don Marco Cioni                                                       Sandro Ciccioni

 

(Copyright- Piero De Vita, L'Albero della Memoria, Trebisacce 2007)

 


 

Lettera del Sindaco di Trebisacce agli organizzatori

 

 

                       C O M U N E    D I   T R E B I S A C C E
                             C.A.P. 87075         PROVINCIA DI COSENZA         C.F. 00378820781
_____________________________________

       Piazza della Repubblica – Tel. 0981- 55011– Fax 58388

 

 Trebisacce, 07.06.2007 (n.prot. 7576)

Rev.mo Parroco

Don Marco Cioni

Parrocchia San Lorenzo a Ponte a Greve

Via Pisana-50142 Firenze

 
 
 Ill.mo Presidente

Sig. Sandro Ciccioni
Unione Polisportiva Dilettantistica
Via E. Detti- 50143 Firenze

 

 

 

  Oggetto : Intitolazione impianto sportivo a Don Vittorio Torsitano di Trebisacce ( CS )

 

      In qualità di Sindaco di Trebisacce, esprimo alle SS.LL. il ringraziamento dell’intera cittadinanza per l’intitolazione dell’impianto sportivo, al compianto don Vittorio Torsitano.

          L’iniziativa ci riempie di gioia e di commozione nel ricordo di un nostro figlio prediletto, amato e apprezzato per la sua intensa e feconda opera cristiana.

          La nuova Amministrazione Comunale, che ho l’onore di presiedere, intende attivarsi con la Comunità Parrocchiale di San Lorenzo a Ponte a Greve, con quella di Trebisacce  e con l’Unione Polisportiva ( nei tempi e nei modi da concordare),  per commemorare la figura di don Vittorio e indicarla, soprattutto alle nuove generazioni, quale “testimone della bella umanità”.

           Assicuro la mia disponibilità ad organizzare giornate di scambi e di riflessioni, nella terra di Calabria che gli ha dato i natali. L’occasione di una V/s visita rafforzerà i nostri rapporti .

          Rinnovo a tutti, alla famiglia Torsitano e a quanti stimarono don Vittorio, i sentimenti di gratitudine di tutta Trebisacce .

 

                                                          Cordialmente

 

                                                 Il Sindaco

                                              Arch. Mariano Bianchi

 

 

*(Copyright- Piero De Vita, L'Albero della Memoria, Trebisacce 2007) 


DON VITTORIO: SCHEDA BIOGRAFICA


Nato a Trebisacce il 14 OTTOBRE 1939
Morto a S. Lorenzo a Ponte a Greve-Firenze il 30 MARZO 2003

***

Riportiamo l’Atto di Nascita N. 126
- estratto dal Registro delle Nascite del 1939 del Comune di Trebisacce (CS) -

“ L’anno millenovecentotrentanove, XVII dell’E.F. (Era Fascista), addì diciotto di Ottobre, a ore nove e minuti trenta, nella Casa Comunale. Avanti di me De Vita Francesco, applicato di Segreteria, delegato dal Podestà con atto ventinove Settembre millenovecentotrentadue superiormente apponendo ed Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Trebisacce, è comparso Torsitano Carmine, di anni trentadue, negoziante, domiciliato in Trebisacce, il quale mi ha dichiarato che alle ore quattordici del dì quattordici del corrente mese, nella casa posta in Via Legnano, al numero ventisette, da De Marco Rosa, casalinga, sua moglie secolui convivente, è nato un bambino di sesso maschile che egli mi presenta, e a cui da il nome di Vittorio.

 

A quanto sopra e a questo atto sono stati presenti quali testimoni Raimondi Gaetano, di anni quarantasei, falegname e Gatto Nicola, di anni trentanove, sarto, entrambi residenti in questo Comune.”


Letto il presente atto agli intervenuti, questi hanno sottoscritto:
-Torsitano Carmine
- Raimondi Gaetano
- Gatto Nicola

L’Ufficiale dello Stato Civile
Francesco De Vita


 

(Copyright- Piero De Vita, L'Albero della Memoria, Trebisacce 2007) 


NUCLEO FAMILIARE DI DON VITTORIO


Padre: Torsitano Carmine
Madre: De Marco Rosa


Fratelli
1. Leonardo  (residente a Trebisacce)
2. Enrico       (residente a Firenze)
3. Vittorio     (sacerdote-Firenze)
4. Mario        (residente a Trebisacce)
5. Pino          (residente a Firenze)


Seconde nozze : Torsitano Carmine e Vuono Angelina


6. Rosario (medico, residente a Borgo San Lorenzo-Firenze)
7. Anna Maria (residente a Firenze)

 

N.B. Nell'anno 1957 la famiglia si trasferisce a Firenze.

 

 (Copyright-Piero De Vita, L'Albero della Memoria, Trebisacce 2007)


DON VITTORIO: PERCORSO DI STUDIO E VITA SACERDOTALE

Ecco, in sintesi, il suo cammino.


Entrò nel seminario diocesano di Cassano Ionio in Calabria; passò poi a quello regionale di Catanzaro (conseguì inoltre, da studente privatista, la licenza liceale presso il Liceo Statale di Rossano). Si trasferì al Seminario Maggiore di Firenze per completare gli studi di Teologia .
 
Don Vittorio fu ordinato sacerdote il 16 Dicembre 1962, al Battistero di Firenze, dalla imposizione delle mani di S.E. Mons. Florit.

Il 17 Dicembre celebra la sua Prima Messa a Firenze.

Dopo qualche giorno torna a Trebisacce per salutare i parenti e i parrocchiani della Chiesa S. Nicola di Mira ma soprattutto per riabbracciare il suo caro confratello e amico Don Ciccio Morano, con il quale il 21 dicembre concelebra la prima Messa, nella sua terra di Calabria.

In quello stesso anno, in Toscana, all’inizio del suo percorso sacerdotale, venne inviato nelle seguenti parrocchie: all’Immacolata e a San Martino a Montughi, dove fu vicario cooperatore fino al 1963 e poi trasferito ai Santi Gervasio e Protasio.
Dal 1974 fu parroco della Chiesa di San Lorenzo a Ponte a Greve, fino al 30 marzo 2003, giorno della chiamata nel Regno dei Cieli.

 

* (Copyright-Piero De Vita, L'Albero della Memoria, Trebisacce 2007)

 


 

LE NOTIZIE, LE TESTIMONIANZE, GLI ARTICOLI DI STAMPA ,  RIPORTATE NELLE PAGINE SEGUENTI , SONO STATE RACCOLTE E CURATE DA :

LORENZO ALOISE e SARA ALOISE DI SCANDICCI-FI

CHE  RINGRAZIAMO  PER  LA  GENTILE  E  PUNTUALE  COLLABORAZIONE

*  *  *         

 

 

 

L’OPERA DI DON VITTORIO  A SAN  LORENZO

 

Don Vittorio fu nominato parroco di S. Lorenzo a Ponte a Greve nel marzo del 1974 e trovò una chiesa piccolissima con molte carenze strutturali e con una rendita esigua. Fin dal primo momento egli si impegnò al massimo per migliorare l’attività parrocchiale esistente e per dare soluzioni positive ai problemi emergenti

 

CHIESA: in breve tempo don Vittorio provvide ai rifacimento del tetto e di tutti gli intonaci esterni ed interni, compreso il campanile; all’ampliamento del locale con l’annessione di una cappella laterale fin ad allora murata e inutilizzabile; all’acquisto di nuove panche e di un armonium ; al rifacimento dell’impianto di riscaldamento. Si preoccupò anche dell’abbellimento della chiesa con un rivestimento in legno del coro dell’altare e con un ambone sempre in legno con 9 formelle scolpite; con il restauro di cinque quadri di Santi e di un affresco raffigurante la “Madonna del Latte” del Maestro di Signa. Molti dei lavori di manutenzione sono stati ripetuti più volte nel corso degli anni a causa della forte umidità nelle fondamenta della Chiesa.

Ben più importante di tutta questa attività è stato negli anni l’impegno per la costruzione della nuova Chiesa : la mancanza di terreni edificabili nell’ambito del territorio parrocchiale ha costituito un ostacolo duro da sormontare e don Vittorio ha dovuto di volta in volta adattarsi a progetti diversi che alla fine diventavano irrealizzabili.

 

LOCALI PARROCCHIALI : tutto il complesso dei locali appartenenti alla parrocchia era fatiscente e sono stati necessari molti lavori di restauro che non erano ancora terminati alla morte di don Vittorio.

 

ATTIVITA’ PASTORALE : don Vittorio ha sempre curato molto le attività essenziali, quali il catechismo dei ragazzi, l’Apostolato della preghiera, la liturgia dell’Eucarestia e dei sacramenti, la recita del rosario quotidiano. Negli ultimi anni nel mese di maggio aveva ripristinato la processione mariana per le vie della parrocchia e la devozione alla Madonna pellegrina, facendo portare a turno nelle famiglie per un giorno una statuetta della Madonna. Il venerdì santo aveva dato inizio ad una Via Crucis animata dai ragazzi del catechismo nel giardino comunale della zona. Don Vittorio ha anche saputo corrispondere a tutte le nuove forme di pastorale proposte del Vescovo dopo il Sinodo diocesano (1988/94) per realizzare la trasformazione della parrocchia in una comunità:

1.      la creazione del Consiglio Pastorale Parrocchiale con la partecipazione dei laici;

2.      la formulazione di un piano pastorale annuale secondo il tema dato dal Vescovo;

3.      i gruppi familiari di catechesi per adulti nelle case, con la lettura della Parola di Dio;

4.      la creazione di un gruppo Caritas per l’assistenza ai malati e agli anziani soli;

5.      la stampa di un giornale parrocchiale;

6.      la realizzazione di momenti di accoglienza e di aggregazione mediante giornate di festa, quali la festa di chiusura dell’anno catechistico, la festa per i bambini battezzati negli ultimi dodici mesi, le feste di carnevale per i bambini, i giovani e gli anziani, la partecipazione alla Festa del Ponte organizzata dal Consiglio di Quartiere.

PASTORALE NEL SOCIALE: il territorio della parrocchia all’estrema periferia di Firenze era nel 1974 ( lo è ancora) privo di qualsiasi impianto sportivo pubblico. Don Vittorio affrontò subito il problema del tempo libero dei giovani e con il sostegno delle famiglie fondò l’ Unione Polisportiva di Ponte a Greve, dedicata al gioco del calcio, al podismo e alle attività ginniche per tutte le età. Con molti sacrifici economici riuscì ad acquistare un terreno per il campo di calcio , mentre per l’attività ginnica ottenne l’uso della palestra delle scuole elementari. Questa associazione ha avuto un grande successo ed è diventata un gruppo sportivo molto importante nel quartiere.

 

CENTRO DON LORENZO MILANI: negli anni 70 fu costituito in parrocchia un centro culturale che operò come biblioteca per il prestito di libri, con corsi di musica e di fotografia e con conferenze e altre attività per la conoscenza del movimento cooperativo. A seguito di questa iniziativa fu costituita una cooperativa edilizia per la costruzione della nuova chiesa e di case popolari, ma mentre le case furono costruite il progetto per la chiesa fu respinto dal Comune.

 

CORALE : sempre nell’ambito del Centro su detto fu fondata una Corale Polifonica costituita da parrocchiani sotto la guida di un maestro dell’orchestra del Maggio musicale fiorentino. Questa Corale ha acquistato prestigio anche fuori dall’ambito della comunità eseguendo numerosi concerti in città e in provincia.

 

* (Copyright-Piero De Vita, L'Albero della Memoria, Trebisacce 2007)

 


 

(TESTIMONIANZA)

 

RICORDO DI DON VITTORIO TORSITANO

 

PONTE A GREVE: UNA PARROCCHIA DAL GRANDE CUORE

di

AGATA SMERALDA

 

È una parrocchia piccola, con una chiesetta che è poco più di una cappellina: ma ha un cuore grande, ed anche tanta inventiva. Cuore grande e inventiva tanto da riuscire ad adottare, ormai da diversi anni, ben 42 bambini e bambine del Progetto Agata Smeralda. Parliamo della parrocchia di San Lorenzo a Ponte a Greve. Parrocchia che in questo momento ha anche il cuore ferito, per la morte, inattesa e recente, del suo parroco, Don Vittorio Torsitano.

«Accolse subito, con entusiasmo, la proposta delle adozioni a distanza che veniva dal Progetto Agata Smeralda », ricorda Albertina Papi. « E’ tutto merito di don Vittorio se l’iniziativa ha avuto questo sviluppo: oggi è consueto parlare di adozione a distanza, ma dieci anni fa era una cosa più inusuale, ma lui vi si gettò con passione. ‘Questa è una cosa bella’, fu il suo primo commento quando gli fu presentata la proposta ».

E don Vittorio dette un impulso originale alla proposta delle adozioni: quella di Ponte a Greve è una parrocchia non ricca, formata da tante persone semplici, e per qualcuno la quota mensile poteva essere troppo gravosa. Ma ecco l’idea: “Formam­mo gruppi di dieci persone, e così con cifre più piccole tutti potevano partecipare. E davvero aderirono in tanti, casalinghe, pensionati, e ognuno si è potuto sentire utile e partecipe di un’ini­ziativa importante, che offre a tanti bambini di vivere una vita dignitosa, di essere aiutati nella loro crescita”. Così, a Ponte a Gre­ve, sono state trecento le persone coinvolte, per un totale di 42 ado­zioni. Di più, perché quelle trecen­to persone non hanno mancato di essere cassa di risonanza, per dif­fondere la proposta di Agata Smeralda, con amici, colleghi, pa­renti lontani: da Ponte a Greve in­somma è partita un’onda di gene­rosità e di solidarietà. “ Fondamen­tale - non si stanca di ripetere Albertina- è stata la grande aper­tura e l’entusiasmo del nostro par­roco: tutti gli anni don Vittorio in­vitava il presidente del Progetto, prof. Mauro Barsi, insieme a dei missionari, per raccontare alla gente l’esperienza concreta nelle favelas brasiliane. E in occasione della chiusura dell’anno catechistico faceva allestire sempre un banchino per promuovere le iniziative dell’associazione”.         
Una modalità, quella di effettuare adozioni a distanza “di gruppo che si sta diffondendo, e che a Ponte a Greve propone, come esperienza positiva, altre parrocchie e associazioni che vogliono dare un segno concreto di aiuto ai bambini e alle bambine di strada di Salvador Bahia.

 


                                    CHIESA CATTOLICA ITALIANA- DIOCESI DI FIRENZE - Documenti

 

S.E. Rev.ma Card. ENNIO ANTONELLI

 

Omelia nella Messa Esequiale di Don Vittorio Torsitano

 

S. Lorenzo a Ponte a Greve, 01 Aprile 2003

 

 

OMELIA NELLA MESSA ESEQUIALE DI DON VITTORIO TORSITANO*

 

Don Vittorio Torsitano ci ha lasciati all’improvviso quando sembrava avere ancora anni di vita e di lavoro. Adesso, parenti, confratelli, fedeli e amici siamo qui riuniti dinanzi e attorno alla sua bara nella celebrazione eucaristica, perché venga accolto in cielo con i santi e gli eletti e gli sia concesso di godere la visione di quei misteri di cui fu annunciatore e dispensatore nella Chiesa. Nella preghiera trova consolazione la nostra tristezza per la sua scomparsa e si intensifica il ricordo affettuoso della sua persona.

Don Vittorio era un uomo mite; assai riservato per ciò che poteva riguardare la sua persona; appariva invece comunicativo in quello che riguardava i rapporti con la gente. Era semplice, buono e accogliente. Sapeva rendersi disponibile e vicino a tutti.

Era nato a Trebisacce, in provincia di Cosenza, il 14 ottobre 1939. Entrò nel seminario diocesano di Cassano Ionio, dal quale poi passò a quello regionale di Catanzaro e al Maggiore fiorentino. Fu ordinato sacerdote il 16 dicembre 1962. In quello stesso anno venne inviato all’Immacolata e a San Martino a Montughi, dove fu vicario cooperatore fino al 1963 e poi trasferito ai Santi Gervasio e Protasio. Nel 1974 gli fu affidata la parrocchia di San Lorenzo a Ponte a Greve.

Al suo arrivo la parrocchia contava circa 1500 abitanti; nell’arco di trent’anni essa ha raggiunto i 5000 con le preoccupazioni di evangelizzazione, di aggregazione e di cambiamento culturale che uno sviluppo del genere comporta. Don Vittorio ha promosso varie attività, per raggiungere, nella misura del possibile, il popolo a lui affidato. Ha privilegiato, la catechesi degli adulti e ancor più l’educazione dei giovani, aprendo per loro un centro culturale intitolato a don Milani e prendendo a cuore la Polisportiva e la Corale. Inoltre, don Vittorio si è impegnato perché nel piano regolatore della zona venisse prevista la costruzione della nuova chiesa parrocchiale, rispondente alle esigenze della popolazione attuale.

Un servizio pastorale operoso, quello di don Vittorio, verso il quale la parrocchia di San Lorenzo a Ponte a Greve, il Vescovo, il presbiterio sono sinceramente grati.

Dal Vangelo di Matteo (Mt 13,31-33) abbiamo ascoltato le parabole del granello di senape e del pugno di lievito. Il regno di Dio non è una conquista trionfale. Si sviluppa a partire da ciò che è piccolo, umile e nascosto. Cresce silenziosamente e con sacrificio; finisce per abbracciare una moltitudine di persone.

Questa dinamica del regno di Dio oggi la contempliamo nel servizio laborioso, nella fedeltà silenziosa di don Vittorio. Ci provoca a valorizzare ogni opportunità di bene che ci si offre nella vita quotidiana. Niente è troppo piccolo e trascurabile per il regno di Dio. Quel che conta non è fare cose straordinarie, ma fare quelle ordinarie in modo straordinario.

(01/04/2003 -redatto da Segreteria Arcivescovo)

 

* San Lorenzo a Ponte a Greve- martedì 1 aprile 2003, ore 15,30

 

 

 


 

Estratto da

GRANELLO  DI  SENAPE

giornalino parrocchiale- Chiesa S. Lorenzo Ponte a Greve- Firenze

 

*  *  *

 

Domenica 30 Marzo 2003, il nostro carissimo don Vittorio ci ha lasciati all’improvviso, quando sembrava avere ancora dinanzi a sé anni di vita e di lavoro. La notizia della sua morte è arrivata co­me un fulmine a ciel sereno e ha portato nel popolo di Ponte a Greve un profondo senso di incredulità e di smarrimento.

D’un tratto ci siamo sentiti soli e senza sostegno, come orfa­ni di un padre buono la cui presenza viene completamente compresa e apprezzata quan­do ci viene tolta.

 

Don Vittorio era una persona sensibile e gentile, ricco di uma­nità e di carità. Era semplice, buono e accogliente: ha vissuto trenta anni in mezzo a noi senza apparire e mettersi in mostra, ma col suo fare schivo e riservato è emerso lo stesso nel cuore di tutti perché ha sempre fatto spazio a Dio e ai fratelli.

 

Nella povertà della sua vita, nell’ascolto degli altri, nella con­divisione della sofferenza don Vittorio è stato un testimone forte di amore a Gesù. Lo si capiva anche durante le sue omelie perché qualunque fosse il tema e la riflessione del giorno, nelle parole di don Vittorio esse erano sempre centrate sulla figura di Cristo.

E lo si sentiva soprattutto nei suo modo tutto speciale e tenero di pronunciare quei nome, Gesù.

 

I bambini per primi coglievano in don Vittorio le sue doti straordinarie, scoprendolo amico buono, ricco di comunicativa gioiosa e serena. Ma, come ha dimostrato l'incredibile partecipazione di persone alle esequie di Don Vittorio, ognuno di noi ha nella sua memoria un momento particolare, lieto o triste, vissuto in comunione con lui, e la sua figura, la sua opera, il suo ricordo rimarranno sem­pre nel cuore del popolo di Ponte a Greve.

 

Come ha detto il Vescovo, durante il funerale di Don Vitto­rio: « Il Regno di Dio non è una conquista trionfale. Si sviluppa a par­tire da ciò che è piccolo, umile e nascosto. Cresce silenziosamente e con sacrificio; finisce per abbracciare una moltitudine di persone. Quel che conta non è fare cose straordinarie, ma fare quelle or­dinarie in modo straordinario. Questa dinamica del regno di Dio oggi la contempliamo nel servizio laborioso, nella fedeltà silenziosa di don Vittorio. ».

 


 *  *  *

 

 

Articolo tratto da:  www.comune.firenze.it/comune/organi/q4/informa/feb03

 

VISITA ALLA PARROCCHIA DI SAN LORENZO A GREVE  E INTERVISTA AL PARROCO DON VITTORIO TORISTANO

 

L’11 Novembre 2002, il nostro gruppo è andato ad intervistare  il parroco della Chiesa di San Lorenzo a Greve.

 

 - 1 gennaio 2003-

 

Ci hanno accompagnati l’insegnante di religione e la nonna di Gabriele Usai. Questa signora, per arrivare alla parrocchia, ci ha fatto fare un percorso più breve attraverso i giardini di Via Bugiardini ed il passaggio pedonale della Casa del Popolo.

Ci ha spiegato che nel 1970, quando lei è andata ad abitare in Via N. di Bicci, nella zona quindi che abbiamo attraversato, c’erano campi coltivati daicontadini e, in questi 30 anni, sono stati costruiti tanti palazzi che ospitano numerose famiglie.

In pochi minuti siamo arrivati alla casa del parroco che è proprio attaccata alla chiesa. Il parroco ci ha fatto sedere sulle panche e ci ha spiegato tutta la storia della chiesa.  Lui si chiama Don Vittorio Torsitano, è originario della Calabria ed è diventato parroco nel Marzo del 1974.

In quel periodo fecero la Prima Comunione 90 bambini e la Cresima 60 ragazzi; erano così tanti perché nei nuovi palazzi abitavano famiglie giovani con figli che frequentavano la parrocchia. La chiesa di San Lorenzo a Greve ha subito nel tempo tanti cambiamenti perché è molto antica. Troviamo tracce della sua presenza sui libri antichi della registrazione delle tasse nell’anno 1000 d.c. A quei tempi era una chiesa piccola; i pavimenti erano più bassi di circa 4-5 metri, nei secoli il pavimento è stato rialzato perché il fiume Greve straripava spesso e inondava tutto portando terra e detriti, oggi è rimasto un corridoio dove si potrebbe vedere qualcosa del pavimento antico. Anche i soffitti erano più bassi; si sono trovate tracce dei vecchi archi durante i restauri del 1900 circa e voluti da Don Brogioni.

 

Di questo parroco troviamo lo stemma nella parte interna della chiesa sotto il rosone; i nuovi archi della chiesa sono in stile falso gotico. La cupola sopra l’altare è stata fatta all’inizio del 1900 con affreschi che raccontano la vita di San Lorenzo, di Papa Sisto e la figura di Cristo che recentemente si è staccata con l’intonaco ed è crollata

durante una messa. Una zona aggiunta alla chiesa è  il lato sinistro all’entrata.Tale parte era riservata alla Compagnia dei Cristiani. Questa Compagnia aveva regole ben precise: pregare per i defunti, portare la bara con il morto dalla casa alla chiesa, partecipare alla processione del Corpus Domini. Proprio durante questa festa veniva celebrata la messa nella cappellina del ponte. L’affresco che stava in questa cappella è stato restaurato e presto sarà  riportato al suo posto con un vetro per proteggerlo dall’inquinamento. Una fotografia di questo affresco (la Madonna con Bambino fra i Santi Lorenzo, Giovanni Battista, Antonio Abate e Pietro di Lorenzo di Bicci) è in chiesa, a sinistra dell’altare. Don Vittorio ci ha fatto vedere i quadri che sono in chiesa; alcuni sono molto antichi e importanti, sono stati restaurati e sono di pittori famosi come Neri di Bicci. Alcuni quadri sono copie dell’originale come per esempio La Madonna delle Arpie di Andrea del Sarto.

Altro quadro molto antico, 1800 circa, è quello dedicato a Santa Lucia Martire (anticamente questa chiesa era dedicata a San Lorenzo  e a Santa Lucia). Gli antichi erano molto devoti a questa Santa perché era protettrice degli occhi.

 Ci sono anche due quadri dipinti da due parrocchiani, uno è dedicato a Gesù e i Bambini del 1993 (l’autrice aveva una bambina molto malata) e l’altro a Gesù buon pastore del 1992. La chiesa è molto piccola per tutte le persone che abitano a Ponte a Greve e, quando ci sono le Prime Comunioni e le Cresime, non c’è posto per tutti in chiesa.

Quindi da molti anni c’è il progetto di costruire una nuova chiesa, molto più grande, dove ora c’è una fabbrica, la Galvanostegia. La chiesina rimarrebbe aperta ma, per le grandi cerimonie, la nuova chiesa sarebbe più adatta.

 (Gruppo formato da: L.D., D.C., J.I., G.U., A.L., C., D.G., maestra A.M., Sig.ra. A.)

 

 *  *  *

 __________ Articolo tratto da: www.comune.firenze.it/comune/organi/q4/informa/

 

 

-maggio 2003 –

 

UNA VIACRUCIS ANIMATA DAI BAMBINI

La sera del 18 aprile a Ponte a Greve, nel giardino pubblico fra via Bugiardini e via Neri di Bicci, si è svolta la commemorazione storico-religiosa della Via Crucis, con i bambini della zona chiamati ad interpretare i ruoli generalmente ricoperti dagli adulti (Gesù, i ladroni, i soldati romani, le pie donne etc.).

I ragazzi, che indossavano i costumi dell’epoca, si sono calati con partecipazione e convinzione in questo rito antichissimo immettendovi la freschezza e la spontaneità tipiche della loro giovane età.

È importante rilevare che per prepararsi a questo evento i piccoli protagonisti si erano documentati attraverso una ricerca storica che li ha arricchiti anche dal punto di vista culturale.

Sul versante scenografico si sono fatte le cose in grande, con i fari e le torce ad illuminare l’ambiente e con le 14 stazioni ben delineate da altrettante croci piantate a terra (per la scena del Calvario è stata utilizzata un’altura del giardino).

A ciascuna stazione corrispondeva una sosta di riflessione a cura di un adulto che commentava con la propria sensibilità intrecciando la passione di Cristo con tematiche attuali come la pace e la fame nel mondo.

Alla manifestazione, patrocinata dalla commissione Cultura Q.4, era presente Don Carlo Matulli, che ha lavorato per anni come missionario presso la comunità italiana in Svizzera e che adesso svolge le funzioni di parroco dopo la scomparsa del compianto Don Vittorio Torsitano.

 

Giuseppe Biagi

 

 

 


 

*  *  *

 

http:// la nazione.quotidiano.net/2003/04/02/giornale

aggiornato al 02 apr 2003 05:05

 

 

L'ULTIMO SALUTO A DON VITTORIO TORSITANO

IN UNA CHIESA STRACOLMA DI FEDELI E AMICI

 

Una folla incredibile ha dato l'estremo saluto, nella chiesetta di San Lorenzo, a don Vittorio Torsitano, il parroco di Ponte a Greve morto nei giorni scorsi, a 64 anni, all'ospedale di Torregalli  (...)

 

 


 

AVVISO AI NOSTRI VISITATORI DEL SITO:

Tutti coloro i quali intendono contribuire ad arricchire ( con ricordi personali, testimonanze, foto, articoli, e altro utile materiale) la figura e l'opera di Don Vittorio possono scrivere a:

-Prof. Piero De Vita, Via Don Lorenzo Milani,10- 87075 Trebisacce (CS)

- e-mail: pierodvt@libero.it

Telefoni: 338-9510816 (cell.)  oppure al n. 0981-58445 (casa)

GRAZIE !!!