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  25 maggio , 2010       piero.devita       Arte, Attualità   

 

 

ALESSANDRIA DEL CARRETTO RINGRAZIA IL MAESTRO FRAMMARTINO

( a cura dell'Avv. Mimma Covelli)

 
Alessandria del Carretto (Cosenza), paese con delle forti e radicate tradizioni popolari, folkloristiche e religiose, può a pieno diritto essere presente su tutte le forme di mass media, per offrire al lettore, allo spettatore, una degustazione di sé a 360°.
La sua individualità si alimenta delle forti tradizioni, radicate nel tempo, che ogni anno si ripropongono identiche, ma intrise di una leggera briosità moderna.
Ricordo bene, qualche anno fa, una troupe cinematografica, si aggirava per il paese, era a fine aprile.
Ricorreva la nostra festa della “Pita” e questi attori non passavano di certo inosservati.
Ricordo il giovane regista che, quel 3 maggio, ha tentato l’arrampicata sull’abete, ce l’aveva quasi fatta, era quasi arrivato in cima, “bravo!” -ci siamo detti, -“ha passione, ha coraggio!” 
Poi si è brindato alla fine del film con una bottiglia di vino antico che il sindaco aveva riservato per le occasioni uniche.
E’ passato qualche anno, qualche primavera ancora, ed un nuovo aprile ci ha entusiasmato il cuore e la mente.

Apprendiamo da internet e dai giornali che quel piccolo regista, è diventato grande, il suo film: “Le quattro volte”, girato tra i nostri volti e le nostre tradizioni, adesso è concluso; selezionato tra milioni di altri film, è approdato alla sezione “Quinzaine” al Festival di Cannes. 

Per Michelangelo Frammartino, regista dall’animo umile, dopo la sua prima opera “Il Dono” presentato a Locarno, questo non è solo un’ evoluzione artistica, è un’affermazione artistica che lo proietterà molto lontano.
E’ il 16 maggio 2010, Michelangelo parte per la favola di Cannes e noi con lui.
Vengo accolta dai genitori del regista, originari di Caulonia, dove la prima parte del film è stata girata.
Persone semplici, sensibili e subito capisco da chi, il Maestro, abbia potuto ereditare la sensibilità artistica.
Sì, perché l’arte, in qualsiasi forma venga espressa, è prima di tutto sensibilità.
Siamo tutti emozionati, i genitori, noi, non vediamo l’ora che arrivi il momento della “Prima”, e mentre ci avviciniamo nei pressi della “Croisette” siamo così emozionati e faccio un paragone e dico ai genitori: “sembra che stiamo andando alla discussione di laurea”. Sì, per il maestro Frammartino è stata una bella tesi, e la Commissione selezionatrice ha saputo cogliere l’essenza di questo faticoso lavoro e l’ha meritevolmente premiato.
La sala gremita segue il film in un silenzio concentratissimo; non fanno in tempo ad iniziare i titoli di coda che scoppiano gli applausi, durano tantissimo.
Frammartino nella sua umiltà ci ringrazia e chiede cortesemente di interromperci, ma noi per una volta andiamo avanti con gli applausi, senza il suo consenso.
L’intera sala si alza in piedi e continua ad applaudirlo.

L’abbraccio dei genitori lo colgono di sorpresa e l’emozione sul suo volto si fa ancora più evidente. 

E’ un film lento, silenzioso, che a piccoli passi ci conduce verso l’evoluzione della natura.
Evoluzione che riguarda tutta l’umanità.
Nessuno può dire che il vecchio, il capretto, l’abete, il carbone appartengano ad un altro mondo, cari lettori, il filo conduttore appartiene alla storia dell’evoluzione umana, e tutti ci ritroviamo in essa.
Il vecchio con la sua solitudine, il capretto con la sua paura, gli alessandrini che festeggiano l’abete con vigore e gioia, i carbonai che faticano.
Tutto fa parte dell’uomo e Frammartino ha avuto la capacità di entrare dentro la solitudine, la paura, la gioia, il vigore, la fatica per donarla come opera al suo spettatore.

Alessandria del Carretto rivolge un: “Grazie Maestro Michelangelo Frammartino, che hai estrapolato dalla nostra festa, le radici del nostro “io”, grazie per averci trascinato, per mezzo della tua arte, dentro la tua grande opera immortale”.

Avv. Mimma Covelli
Assessore alla Cultura
Comune di Alessandria del Carretto   (CS)