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  15 settembre , 2011       piero.devita       Cultura   
TREBISACCE: ESALTAZIONE DELLA CROCE- CHIESA S. NICOLA DI MIRA


FESTA dell'ESALTAZIONE DELLA CROCE (14 Settembre 2011)



CHIESA SAN NICOLA DI MIRA -TREBISACCE

 

FESTA dell'ESALTAZIONE DELLA CROCE (14 Settembre 2011).

                          -ORE 17,30-

 

S. MESSA CELEBRATA  DA MONS. FRANCESCO MORANO E DON JOSEPH VANSON.

UN APPUNTAMENTO IMPORTANTE PER TUTTI I CRISTIANI

PER RIFLETTERE SULLA MORTE E RESURREZIONE DI GESU'

E SUL FORTE SIGNIFICATO DEL SIMBOLO DELLA CROCE.

 

INTERESSANTI LE LETTURE tratte dal LIBRO DEI NUMERI( 21,4b-9)

e DALLA LETTERA DI SAN PAOLO APOSTOLO AI FILIPPESI (2, 6).

 

OMELIA DI MONS.MORANO. PAROLE ILLUMINANTI E RIFLESSIONI STRAORDINARIE.

 

DA TEMPO, IL NOSTRO SAGGIO PARROCO, CI HA ABITUATI AD UN CAMMINO DI QUALITA',

AD UNA PROFESSIONE DI FEDE, VERA, SINCERA E DI IMPEGNO QUOTIDIANO FECONDO.

L'IMPEGNO DEVE ESSERE SEMPRE SOTTOLINEATO DALL'ESPERIENZA

E ACCOMPAGNATO DALLA TESTIMONIANZA.

 

ESALTAZIONE DELLA CROCE... PROPOSTA E OFFERTA CON SOLENNITA' A TUTTA LA COMUNITA'.

TRA I FEDELI ERANO  PRESENTI ANCHE I MEMBRI DELLA CONFRATERNITA DEL SS. CROCIFISSO.

CHE HANNO LETTO LA PREGHIERA DEI FEDELI.

A CONCLUSIONE DELLA CELEBRAZIONE, MONS. MORANO HA LETTO E DIFFUSO UN MESSAGGIO

SUL SIGNIFICATO DELLA SACRA GIORNATA E SULL'ATTO DEL PERDONO,

CON L'AUSPICIO DI UNA LETTURA APPASSIONATA: A CASA,

NEI LUOGHI DI LAVORO E DI INCONTRO.

 

GIORNATA DI PREGHIERA E DI AMORE

MOMENTI DI INTENSA PARTECIPAZIONE E COMUNIONE.

UNA NUOVA LUCE ILLUMINA IL NOSTRO CAMMINO.

 

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PREGHIERA DEI FEDELI:  ESALTAZIONE della S. CROCE 

(14 settembre 2011)

 

 

Sac.    Fratelli e sorelle,

guardiamo la croce sulla quale è stato innalzato il Signore Gesù e, piegando innanzi a lui le ginocchia, nel suo nome eleviamo al Padre la preghiera.

 

Preghiamo insieme e diciamo: Per la croce del Figlio, salvaci!

 

  • Padre, che hai lasciato che il Figlio tuo discendesse nella condizione del servo, concedi agli ultimi della terra di riconoscerlo fratello e salvatore. Noi ti preghiamo.
  •  Padre, che hai abbandonato alla croce il Figlio tuo perché avessimo la vita eterna, concedici di perseverare nella fedeltà obbediente al suo evangelo. Noi ti preghiamo.
  • Padre, che hai amato il mondo fino a dare il Figlio tuo alla croce, concedi ai credenti in lui di far proprie le ansie di pace, giustizia, liberazione delle genti della terra. Noi ti preghiamo.
  •  Padre, che non hai mandato il Figlio tuo a condannare il mondo, concedi ai peccatori di incontrare nella Chiesa l’annuncio del tuo perdono e della tua salvezza. Noi ti preghiamo.
  •  Padre, che hai salvato il mondo attraverso la croce del Figlio tuo, concedi ad ogni uomo e a ciascuna donna di riconoscere i germi del suo evangelo nei valori che orientano la loro vita.

Noi ti preghiamo.

  •  Padre, che hai rivestito di gloria il Figlio tuo crocifisso, concedi a questa comunità di camminare con fedeltà lungo il sentiero da lui tracciato. Noi ti preghiamo.

 

Sac.  Ascolta, o Padre, questa preghiera

e ricolmaci dei doni dello Spirito

affinché la fede che ci anima,

la speranza che ci sostiene

e l’amore che viviamo

siano radicati nella croce

di Cristo nostro Signore.

T       Amen!

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ESALTAZIONE DELLA CROCE: SCHEDA STORICA

 

La croce, già segno del più terribile fra i supplizi, è per il cristiano l'albero della vita, il talamo, il trono, l'altare della nuova alleanza. Dal Cristo, nuovo Adamo addormentato sulla croce, è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa. La croce è il segno della signoria di Cristo su coloro che nel Battesimo sono configurati a lui nella morte e nella gloria. Nella tradizione dei Padri la croce è il segno del figlio dell'uomo che comparirà alla fine dei tempi. La festa dell'esaltazione della croce, che in Oriente è paragonata a quella della Pasqua, si collega con la dedicazione delle basiliche costantiniane costruite sul Golgota e sul sepolcro di Cristo. (Mess. Rom.)

Martirologio Romano: Festa della esaltazione della Santa Croce, che, il giorno dopo la dedicazione della basilica della Risurrezione eretta sul sepolcro di Cristo, viene esaltata e onorata come trofeo della sua vittoria pasquale e segno che apparirà in cielo ad annunciare a tutti la seconda venuta del Signore.

La festa in onore della Croce venne celebrata la prima volta nel 335, in occasione della “Crucem” sul Golgota, e quella dell'"Anàstasis", cioè della Risurrezione.

La dedicazione avvenne il 13 dicembre. Col termine di "esaltazione", che traduce il greco hypsòsis, la festa passò anche in Occidente, e a partire dal secolo VII, essa voleva commemorare il recupero della preziosa reliquia fatto dall'imperatore Eraclio nel 628. Della Croce trafugata quattordici anni prima dal re persiano Cosroe Parviz, durante la conquista della Città santa, si persero definitivamente le tracce nel 1187, quando venne tolta al vescovo di Betlem che l'aveva portata nella battaglia di Hattin.

La celebrazione odierna assume un significato ben più alto del leggendario ritrovamento da parte della pia madre dell'imperatore Costantino, Elena. La glorificazione di Cristo passa attraverso il supplizio della croce e l'antitesi sofferenza-glorificazione diventa fondamentale nella storia della Redenzione: Cristo, incarnato nella sua realtà concreta umano-divina, si sottomette volontariamente all'umiliante condizione di schiavo (la croce, dal latino "crux", cioè tormento, era riservata agli schiavi) e l'infamante supplizio viene tramutato in gloria imperitura. Così la croce diventa il simbolo e il compendio della religione cristiana.

La stessa evangelizzazione, operata dagli apostoli, è la semplice presentazione di "Cristo crocifisso". Il cristiano, accettando questa verità, "è crocifisso con Cristo", cioè deve portare quotidianamente la propria croce, sopportando ingiurie e sofferenze, come Cristo, gravato dal peso del "patibulum" (il braccio trasversale della croce, che il condannato portava sulle spalle fino al luogo del supplizio dov'era conficcato stabilmente il palo verticale), fu costretto a esporsi agli insulti della gente sulla via che conduceva al Golgota. Le sofferenze che riproducono nel corpo mistico della Chiesa lo stato di morte di Cristo, sono un contributo alla redenzione degli uomini, e assicurano la partecipazione alla gloria del Risorto.

 

Fonte: Piero Bargellini (santiebeati.it)

 

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Proponiamo in allegato:

- Il Messaggio del Parroco sul perdòno

 

 

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