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  18 novembre , 2011       piero.devita       Attualità   
Quale futuro per la Siae?

QUALE FUTURO PER LA SIAE?


Proprietà intellettuale, diritti d'autore e futuro della Siae.

Se n'è parlato  a Roma (presso la sede dell'Anica) in un convegno sindacale unitario a cui hanno partecipato Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Ugl, Confsal, Cisal, Unsa, Aidac. A prendere la parola è il presidente Anica Riccardo Tozzi, che così fotografa lo scenario: "Siamo vicini alle posizioni dei sindacati. Dobbiamo lasciarci alle spalle la regressione e adottare forme nuove di crescita attraverso internet e lo sfruttamento del digitale”. Ma come arginare il furto di contenuti sul web? “I pirati sono i nostri clienti potenziali, vanno al cinema e guardano la pay-tv, ma bisogna servirli con un offerta legale forte e non dargli in alternativa lo stesso prodotto gratis”.
La posizione di Confsal (Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori) è chiara: le logiche peer to peer possono diventare legali attraverso il cloud computing (le tecnologie che permettono di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati). Apple l’ha già fatto con I-Cloud e in Europa si sta valutando l’ampliamento di tale ipotesi.
Convergenza tra le sigle sulle strategie della Siae per il futuro: dovrà presto confrontarsi con l’Europa, dove l’azienda sistema è considerata monopolio. Problematica da risolvere alla luce della necessità di forme aggregative sane.

Se da un lato si può guardare avanti aggrappandosi ai punti di forza della Siae (la sezione musica, che da sola genera un terzo degli introiti, e la capillarità delle sedi), dall’altro non si può ignorare l’assenza di management e di creatività di commissari senza capacità che scavalcano la base associativa”. Ma le soluzioni proposte oggi restano comunque generiche. Si parla di aumentare la singola redditività in regime di economia di scala, favorire meccanismi di ripartizione tra le sezioni dell’azienda, valorizzazione della rete territoriale. Inoltre sarà opportuna la revisione della legge sulla copia privata. Da notare che si sta ancora aspettando la sentenza del TAR sulla medesima questione. All’incontro manca però una grande assente che, come sottolineato dalle sigle sindacali, è “un’azienda che dopo il commissariamento si è chiusa in se stessa, non si confronta. Noi come sindacati siamo disponibili a stabilire una concertazione, per individuare elencare e sottoporre i problemi alla governante. Si deve fluidificare l’organizzazione e non c’è più tempo per l’invasività della politica".
Agnese Curti - Cinematografo