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  03 gennaio , 2012       piero.devita       Attualità   



RISCHIO SISMICO

PIANIFICAZIONE DELL’EMERGENZA 
ULTERIORE INCONTRO IN PREFETTURA

Parteciperanno i Comuni del C.O.M. n. 2 di Trebisacce

È previsto per giovedì 5 gennaio alle ore 10:00 a Cosenza l’incontro convocato dal Prefetto di Cosenza S.E. Dr. Raffaele Cannizzaro che segue quello del 13 dicembre 2011 per il prosieguo delle attività da porre in essere al fine di perfezionare l’attività di pianificazione dell’emergenza.

Sono inviatati a partecipare i Sindaci, i Responsabili degli Uffici Tecnici e i Comandi Polizia Municipale dei sedici Comuni che appartengono al Centro Operativo Misto n. 2 di Trebisacce.

L’incontro è finalizzato ad una specifica attività formativa per i tecnici volta alla verifica di affidabilità degli edifici e all’identificazione di incipienti condizioni di collasso ed alla definizione di interventi di messa in sicurezza di fabbricati al fine di garantire la fruibilità di spazi e vie di esodo in ambito comunale.

Pertanto tutti i Comuni devono provvedere, con urgenza, all’aggiornamento dei Piani Comunali di Protezione Civile o Piani Comunali di Emergenza e informare la popolazione indicandogli le aree di attesa, ricovero e ammassamento, inoltre devono garantire le comunicazione alternative tra i C.O.C. (Centri Operativi Comunali istituiti in ogni Comune) e il C.O.M. di Trebisacce dotando gli stessi di apparati radio. Attualmente tutti i Comuni del C.O.M. sono sprovvisti di apparati radio e non hanno avviato le procedure per l’aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile.
I Sindaci devono garantire la continuità amministrativa o continuità dell’azione di governo locale.

Per continuità amministrativa o continuità dell’azione di governo locale si intende il funzionamento dell’insieme delle attività comunali attivate dal Sindaco quale Autorità Comunale di Protezione Civile e Ufficiale di Governo, sia nell’emergenza che nelle fasi successive, anche con il concorso sussidiario del Servizio Nazionale della Protezione Civile.

Lo studio delle sequenze sismiche, come quelle in atto nell’area del Pollino, non consente di fare ipotesi sul verificarsi o meno di un sisma di elevata intensità, ma la piena e vigile consapevolezza di vivere su un territorio ad elevato rischio sismico ed una popolazione ben consapevole dei corretti comportamenti di autoprotezione da  adottare in caso di eventi sismici estremi.

Fenomenologie di questo tipo, anche prolungate nel tempo, possono e devono rientrare in una “ordinarietà” più consapevole.