Arte

Articoli

  23 febbraio , 2008       redazione       Arte, Attualità   
PREMIO GIOVANNI PAOLO II- VINCONO DUE TREBISACCESI

PREMIO GIOVANNI PAOLO II

Dopo il grande successo ottenuto alla prima edizione che ha visto la partecipazione di 2398 artisti provenienti da tutt'Italia e l’Alta Adesione del Presidente della Repubblica Italiana, nonché della Delegazione Pontificia per il Santuario di Pompei e il Patrocinio del Consiglio Regionale della Campania, l’A.M.I promuove la seconda edizione del prestigioso Premio Nazionale dedicato alla figura del Santo Padre

Hanno partecipare Pittori, Scultori, Fotografi, Poeti con residenza sul territorio nazionale.

Partecipanti ufficiali: 642 di cui
Poeti: 543
Pittori: 67
Scultori. 32

Gli artisti selezionati ritireranno i premi in una serata di premiazione alla presenza del Comitato D’Onore presieduto da S.E. Carlo Liberati, Arcivescovo di Pompei, di Don Pasquale Mocerino (Vicario Pontificio Santuario di Pompei). Dott. Giuseppe Tortora (Presidente della IV Commissione della Provincia di Napoli), e di alte cariche ecclesiastiche, politiche e culturali.

 

 

- Organizzazione Tecnica Les protagonistes -

_________________________________________________________________________________________________________________________________

Ecco le opere dei due artisti trebisaccesi vincitori per la sezione poesia e scultura

 

 

Sezione poesia

Piero De Vita- TRBISACCE (CS)

 


A BETLEMME TRA GLI UGUALI
(Ad un bimbo israeliano/ Ad un bimbo palestinese)

I
E’ ancora notte
e il silenzio racconta la pena e il dolore.
Dov’è la mia terra si ritrovano uomini e cose.
Dov’è la tua terra si intrecciano bandiere e speranze.

Siamo nello stesso sangue,
figli dello stesso padre
e se a noi giunge l’urlo di Betlemme
allora fa freddo anche a Natale
e il Signore è muto, smarrito nel martirio.

II

Non è l’angolo di pace del mio paese
né gli odori delle nostre calde stanze.
Sono invece sassi e rombi di carri armati
echi di bombe umane.
Sono invece case sventrate.
E brandelli di carne. E lamenti di mamme.
E giovani in guerra tra strisce e spianate
che ricordano il mondo.

E’ ancora notte.
E le ragioni non cambiano le solitudini.
Siamo fatti di stelle e di lune
e di fertili solchi.
Dietro le porte, non più antichi testi e sapienza
ma ferro e fuoco e Chiese ferite.

III

Solo tra gli uguali rimbomba la pace.
E l’uomo rinasce senza odio tra cielo e terra,
tra l’amore e il perdono.

E’ notte e dov’è la tua terra
lì troveremo le nostre orme, il cammino, le nostre mani.
Tra fratelli. Tra sorelle.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Sezione scultura

Valentina Georgieva Vasileva-Trebisacce (Cosenza)


Titolo dell'opera: “La Pace tra est e ovest”

Bassorilievo che raffigura S. Cirillo, S. Metodio e S. Benedetto (Santi d'Europa)

 L'artista Vasileva afferma che l'opera è stata ispirata dalle frasi e dalle iniziative del Papa sui Santi d'Europa.

Presso la Basilica di San Clemente, il 15 febbraio 1985, il Santo Padre, nel corso della inaugurazione del Giubileo degli Apostoli degli Slavi, Santi Cirillo e Metodio, ha pronunciato, nell'Omelia,  le seguenti frasi. Riportiamo in sintesi.

.Oggi, festa liturgica dei santi Cirillo e Metodio, siamo qui riuniti, in questa antica basilica dedicata a San Clemente, papa e martire, per pregare e meditare presso la tomba nella quale sono custodite le venerate reliquie di San Cirillo, che, insieme con il fratello San Metodio e accanto a San Benedetto, ho proclamato patrono di tutta l’Europa. La Chiesa tutta, nel glorificare i due santi fratelli, esprime loro la propria grata ammirazione per la grandiosa opera evangelizzatrice da essi compiuta per la divulgazione del regno di Dio tra le genti slave................

“Cirillo e Metodio - ho scritto nella lettera apostolica del 31 dicembre 1980, con la quale li proclamavo celesti patroni di tutta l’Europa - svolsero il loro servizio missionario in unione sia con la Chiesa di Costantinopoli, dalla quale erano stati mandati, sia con la Sede romana di Pietro, dalla quale furono confermati, manifestando in questo modo l’unità della Chiesa che, durante il periodo della loro vita e della loro attività, non era colpita dalla sventura della divisione fra l’Oriente e l’Occidente, nonostante le gravi tensioni, che, in quel tempo, segnarono le relazioni fra Roma e Costantinopoli”
... (Giovanni Paolo II, Egregiae virtutis, 1).

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

IL DOCUMENTO UFFICIALE DELLA SECONDA EDIZIONE

La Motivazione

Il termine pace indica, in senso psicologico, la pace interiore, uno stato
di quiete o tranquillità dell’animo, percepita come assenza di disturbo o
agitazione. In ambito strettamente
sociologico, indica l’assenza di violenza
diretta tra individui o organizzazioni collettive.
In questo ultimo senso, la pace fra ed entro le nazioni, è un obiettivo di
molte persone ed Organizzazioni.
Più specificatamente, la pace è un valore universalmente riconosciuto che
sia in grado di superare ogni qualsiasi barriera sociale e/o religiosa ed
ogni pregiudizio ideologico, in modo da evitare situazioni di conflitto fra
più persone.

Gesù Cristo predica l’avvento del Regno di Dio: il Padre offre agli uomini
la salvezza promessa dai profeti; è necessario prendere una decisione
e aderire alla Sua persona e coinvolgersi nell’annuncio della buona notizia.
Per Gesù il valore della fedeltà e della testimonianza alla Sua persona è
più importante che il valore della pace.

Gesù Cristo non si schiera né con i patrioti né con i collaborazionisti.
Piuttosto invita tutti ad essere fedeli a Dio.

Cristo resuscitato si presenta agli apostoli la sera dello stesso giorno
di Pasqua e dice loro: "La pace sia con voi" (Giovanni 20,21).
Questa pace è la piena comunione con Dio, frutto del sacrificio
redentore di Gesù.

San Paolo, scrivendo agli Efesini, dice: “Cristo è la nostra pace,
perché ha fatto di due popoli uno solo" (2,14): vuol dire che
l'annuncio del vangelo ai giudei e ai pagani ha fatto entrare
in contatto due popoli che prima erano antagonisti.


La Pace come strumento di fede, come diritto universale.
La Pace della Croce del Redentore che umiliandosi ha detto ai suoi
Apostoli: “Vi lascio la pace vi do la mia pace”.

Questo insegnamento divino è stato fatto proprio dal
Santo Padre Giovanni Paolo II, ed è stato al centro della
sua missione terrena; condurre gli uomini alla pace,
gli uni con gli altri, al di la del colore, delle credenze, delle
ideologie.

Da qui prende spunto la seconda edizione del
Premio Giovanni Paolo II. Da una parola di solo quattro lettere
ma che contiene un’ enorme forza, tutta quella che Giovanni Paolo II
ci ha insegnato.

Nessuno meglio di voi artisti, geniali costruttori di bellezza, può
intuire qualcosa del pathos con cui Dio, all'alba della creazione,
guardò all'opera delle sue mani
”. Scrisse così Giovanni Paolo II nella
Lettera agli artisti” del quattro aprile 1999.

Questo documento proferisce:
Nessuno meglio degli artisti può rappresentare la pace, attraverso
un quadro, una poesia, una scultura, una fotografia testimoniando
il grande messaggio, il lungo cammino e la forte missione di un uomo
chiamato Giovanni Paolo II"
.

__________________________________________________________________________________________________

PAPA GIOVANNI PAOLO II

Il16 ottobre 1978
elezione a Sommo Pontefice di Karol Józef Wojtyła

Il 21 ottobre 1979 Giovanni Paolo II compie il Suo primo
pellegrinaggio al Santuario mariano, dove esalta la figura di
Bartolo Longo fondatore del Santuario e di tutte le opere
ad esso connesse.

Il 26 ottobre 1980 a Piazza San Pietro con solenne rito
Giovanni Polo II proclama Bartolo Longo Beato.

Il 16 ottobre 2002 sul Sagrato di Piazza San Pietro davanti
all’icona della Vergine di Pompei, il Sommo Pontefice promulga
l’Anno del Rosario.

Il 07 ottobre 2003, il Sommo Pontefice termina il secondo
pellegrinaggio, rivelando (come ricorda Don Pasquale Mocerino
nel libro “Il beato Bartolo Longo”), come Pompei sia divenuta
centro di spiritualità rosariale, grazie all’attenzione di Bartolo
Longo al Santo Rosario.


Pompei, fonte di fede, centro turistico internazionale e città d’arte
con il museo archeologico all’aperto, più visitato al mondo,
ma sopratutto Pompei che ha sentito fortemente il legame
che il Pontefice nutriva per la ridente cittadina, ed ha sofferto in
silenzio la sua scomparsa in quel triste aprile del 2005.
Proprio per mantenere sempre vivo il suo ricordo La cerimonia di
premiazione si terrà a Pompei il 28 ottobre 2008 al Teatro
Di Costanzo Mattiello.


___________________________________________________________________________________________________________________________________