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  15 giugno , 2011       piero.devita       Attualità   
ARGENTINA- GIORNATA DELL'EMIGRANTE CALABRESE

 

GRANDE FESTA DEI CALABRESI A BUENOS AIRES

In prima linea la comunità degli emigranti di San Lorenzo Bellizzi residente nella cittadina di Alberti, a partire dai primi del Novecento.

 

A Buenos Aires, nella centrale Avenida de Mayo, è stata celebrata la Giornata dell’Emigrante Calabrese.
In una giornata di pieno sole, pur se con molto vento e con soli 15 gradi di temperatura, migliaia di persone si sono avvicendate per partecipare ad un evento che ha riunito molte associazioni e molte personalità.
Dopo l’intonazione degli inni argentino e italiano, il Console Generale, Giuseppe Scognamiglio, ha rivolto un saluto a tutti i presenti, tra cui la presidente del Comites, Graciela Laino, la presidente delle Dame Calabresi, Irma Rizzuti, il presidente della Federazione Calabrese, Antonio Pisano, il presidente dell’Associazione Calabrese Antonio Ferraiuolo ed altre eccelse personalità.
Gruppi folkloristici in costume e cantanti conosciutissimi come Enzo Elmo, hanno ricevuto calorosi applausi ed hanno rallegrato ulteriormente una ricorrenza festosa.
Ê stato realmente un giorno nel quale hanno partecipato molti giovani, discendenti di italiani, non solo calabresi, che si sono aggirati tra i numerosi stands, molti dei quali hanno offerto specialità gastronomiche tradizionali come i “turtilli”, ed altre prelibatezze che sono state molto apprezzate da tutti gli intervenuti.
Tra le varie associazioni e le persone intervenute, è stato piacevole notare la presenza anche di istituzioni provenienti dalla provincia, come la Belvedere Marittimo e la Alberti, e sono venuti anche da molto più lontano, come Necochea che dista oltre 500 kilometri dalla capitale.

“Radio Italia eterna” e “l’Italiano” sono stati i due media presenti con i propri stand, dai quali sono passati pressoché tutti i visitatori, che hanno apprezzato soprattutto l‘articolo del giornale nel quale è stata riportata una breve storia dell’emigrazione calabrese in Argentina.
Insomma, una giornata in piena allegria e partecipazione che dimostra una volta di più quanto sia presente la comunità italiana in questa terra argentina.                                     
 

Giornata dell'Emigrato Calabrese - Su L'ITALIANO i messaggi dell'Ambasciatore e del Console generale

 

Messaggio dell’Ambasciatore d’Italia
Domenica 8 maggio la Città di Buenos Aires rende omaggio alla storia dell’emigrazione calabrese attraverso il suo apprezzatissimo programma di attività socio-culturale dedicato alle collettività straniere che risiedono in Argentina.
Lo scorso novembre abbiamo festeggiato l’emigrazione italiana con una grande festa che ha riempito di colori e musica le vie di questa bellissima città. Oggi è il giorno dedicato a chi ha origini calabresi.
La Calabria è una terra meravigliosa, incastonata tra lo Ionio e il Tirreno, là dove la penisola italiana finisce. E’ una regione aspra, famosa per i suoi monti impenetrabili. Aspra e impenetrabile come il dialetto che parla la sua gente, come la sua cucina in cui si mescolano le cipolle rosse di Tropea e il peperoncino. La Calabria ha un passato grandioso di terra di mezzo, quando era Magna Grecia, e un futuro davanti a sé da costruire. Le tracce del passato si intravedono ad esempio nello splendore dei Bronzi di Riace, restituiti da pochi anni alla vista di tutti noi; le speranze del suo futuro nella valorizzazione del suo territorio.   
Il Sud dell’Italia è abitato da gente forte, testarda, che non si arrende di fronte alle difficoltà. E la Calabria non fa eccezione. Il legame con la terra delle origini è indistruttibile e lo si riconosce anche oggi nei sorrisi dei calabresi d’Argentina, nei loro sguardi pieni di significato. Un legame che sento particolarmente, proprio per le mie origini calabresi.        
Desidero dunque inviare agli organizzatori di questa Giornata il mio più  sincero apprezzamento per l’impegno profuso nella realizzazione dell’evento, cui formulo i miei migliori auguri di pieno successo, e augurare a tutti di trascorrere una domenica gioiosa unendosi a questa bella festa popolare.   
Guido La Tella, Ambasciatore d’Italia

 

Messaggio del Console generale di Buenos aires
Sono lieto di rivolgere un sentito ed affettuoso saluto a tutti i connazionali di origine calabrese che si apprestano a partecipare, con entusiasmo ed allegria, alle diverse iniziative ed eventi organizzati dalla Federazione delle Associazioni Calabresi in Argentina (FACA), insieme alla Lega Donne Calabresi e al Governo della Cittá di Buenos Aires, in occasione della “La Giornata dell’Emigrante Calabrese”.
Manifestazione come queste, realizzate con la consueta, preziosa collaborazione del Governo della Cittá, rappresentano un’occasione per riflettere sulle origini e radici regionali come parte integrante della nostra identità nazionale, tanto piu’ quest’anno in cui si celebra il 150.mo anniversario dell’Unità d’Italia, nonché per riaffermare, al contempo, il ruolo storico e l’impegno attuale della comunità italiana in Argentina.  
Giungano pertanto, i miei migliori auguri alla comunità calabrese di Buenos Aires, che tanto si distingue non solo per essere la piu’ numerosa, ma soprattutto per l’apprezzata capacità professionale e il livello di integrazione sociale di tanti suoi componenti. Quanto realizzato dal lavoro e dall’ingegno dei suoi rappresentanti più illustri, di ieri così come di oggi, forma oggetto di riconoscimento ed ammirazione da parte della società argentina e di profondo orgoglio per il nostro Paese nel panorama delle comunità italiane all’estero.
Giuseppe Scognamiglio, Console Generale d’Italia in Buenos Aires

 

Una multitud celebró en la calle las tradiciones de Calabria

09/05/11 Tres generaciones de familias de la región homenajearon con alegría y emoción a los primeros inmigrantes. La gran colonia calabresa convocó con sus comidas, sus bailes y su sangre caliente. Por Avenida de Mayo pasaron 30 mil personas

Arrancó como un homenaje al inmigrante calabrés y terminó como una enorme celebración italiana. Ayer, la Avenida de Mayo dejó por unas horas su estrecho lazo con España y se rindió a los pies de Calabria. Y lo hizo en una fiesta que tuvo todo: comidas típicas, mucha nostalgia, tres generaciones disfrutando y, al final del día, una multitud bailando al compás de las tarantela s más festivas del sur de Italia. Los organizadores aseguraron que más de 30 mil personas participaron de la celebración durante toda la tarde.

El festejo fue organizado por la Asociación Lega Donne Calabresi, la Federación de Asociaciones Calabresas en Argentina (FACA) y el Gobierno de la Ciudad, a través de la Dirección General de Relaciones Institucionales y su programa “Buenos Aires Celebra”. La idea era rendirle un homenaje a San Francesco di Paola, el primer emigrante calabrés, y el evento resultó más que un éxito: a pesar del frío, hubo gente recorriendo los stands desde temprano –arrancó antes de las once– y compartiendo recuerdos y todo tipo de añoranzas .

Rodolfo Gallo, por ejemplo, fue uno de los llegó temprano con su esposa y su hijo Bruno Mauro. La abuela de Bruno era de Reggio Calabria, y toda la familia dedicó un buen rato a buscar esa región en uno de los mapas que colgaban entre los stands. “Para mí esta fiesta, esta comida y esta música es muy emotiva, no sólo festiva”, contó Rodolfo, que llegó a la Argentina cuando sólo tenía seis años. Ayer estaba muy emocionado. “ Todo me hace acordar a lo que me preparaba mi mamá ”, explicó, casi al borde de las lágrimas.

No fue el único: muy cerca de los Gallo, Alicia le explicaba a un turista que su bisnonno era de Cosenza. “Y esto es un lazo que me une más con él, con su historia. Es muy sentido”, le decía. La mayoría de los que pasearon ayer por la Avenida de Mayo demostraban distintas emociones encontradas. La nostalgia por la tierra de la infancia era la que de a ratos pesaba más. La otra, era pura alegría : y se notaba cada vez que desde el escenario arengaban a bailar y nadie quedaba en su lugar. Calabria, sur de Italia, tierra de emigrantes, pobladores de la Argentina en las oleadas del siglo XX, ayer demostró que también es unida. Y por qué tiene fama de ser divertida. Ana María Porco, presidenta de la Regional Calabresa San Lucido, una de las más de 30 instituciones que apoyaron la celebración, lo definió así: “Los calabreses somos de sangre caliente , alegres, nos llevamos bien con todos. Ser inmigrante te da esa cosa melancólica, y esa melancolía por la tierra propia es lo que nos une”.

Antonio Pisano, presidente de la FACA, también sumó su opinión. “La fiesta habla por sí misma, es recordar a todos nuestros emigrantes llegados de la región de Calabria, y yo soy uno de ellos, aunque vine cuando tenía once meses. Así que estamos acá para recordar a todos los que hicieron esta historia y, sobre todo, para tratar de trasmitirla a las nuevas generaciones para que no pierdan los valores que nuestros padres y abuelos nos han dejado”, explicó.

A su lado, Irma Rizzuti, también de la Federación Calabresa, aseguró que los calabreses representan el 40% de la comunidad italiana que hay en el país. “Dentro de la colectividad italiana la calabresa es la más grande”, comentó. Y Claudio Avruj, director de Relaciones Institucionales del Gobierno porteño, agregó: “Miles de personas pasaron acá para reforzar su identidad. El compromiso es ese: celebrar la cultura compartida, entendiendo que aprendiendo del otro uno también se enriquece. De eso no puede salir otra cosa que una Buenos Aires más feliz”.

Ayer, la fiesta estaba hecha a la medida de los italianos. Hubo tiempo para degustar la pizza calda , el cannoli y las pastas, las berenjenas y todo tipo de salames, sopressatas, quesos y panes artesanales de Catanzaro, Cosenza, Crotona, Reggio Calabria y hasta de Vibo Valentia, las cinco provincias calabresas. Como también hubo mesas de dulces y vinos y lemoncello artesanal. Y hasta un momento para que Mauricio Macri eligiera ese festejo para continuar su campaña para su reelección. “Mi familia es de Calabria, y es muy lindo ver el entusiasmo de la gente. Por algo se dice que los más apasionados del mundo son los italianos. Hoy lo están demostrando una vez más”, aseguró.

 



 

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