La nostra storia

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  02 novembre , 2007       piero.devita       La nostra storia, Tradizioni   
Preghiera per San Leonardo

PREGHIERA   A   S. LEONARDO

 

PATRONO di TREBISACCE

 

(6 Novembre 2007)

 
 I

O glorioso S. Leonardo, eletto dai nostri Antenati a nostro PATRONO, Noi, Trebisaccesi, siamo qui oggi, nel giorno della tua Festività, a rinnovare la nostra fiducia in Te ed invocare la tua protezione non solo sul piccolo paese, arroccato sulla splendida collina di Mostarico, ma proteso verso l’azzurro mare, per abbracciare non solo i ceppi storici dei puri Trebisaccesi, anche gente nuova, proveniente da ogni parte, vicina e lontana, che ha fatto e sta facendo grande la nostra cittadina.

 

Come per sfatare la leggenda del terremoto in quel 1973, così noi ancora oggi con la stessa esultanza, ti ammiriamo, o nostro S. LEONARDO, nel vederti uscire dalla bella nicchia della tua antica Chiesa Madre, ove da secoli risiedi coronato dalle alture dell’Acropoli e del Calvario e sostenuto dalla cinta del Bastione.

 

Quanta gioia proviamo nel vederti scendere a valle, ove non troverai più il vecchio “borgo” di pochissime anime, ma una cittadina con due Comunità di Fede: il Cuore immacolato della Beata Vergine Maria e la Madonna della Pietà. Sono nostri Fratelli, che oggi, con la tua Presenza, noi tutti formiamo una sola famiglia, in un fraterno abbraccio tra il gioioso suono delle campane delle nostre tre Chiese.

 

II

O nostro Patrono, S. LEONARDO, il nostro festoso abbraccio augurale vuol essere per noi preghiera: che attraversando le nostre strade, da “PATRONO”, possa Tu entrare nelle COMUNITA’ Parrocchiali per rinvigorire la fede nei Fedeli e dare grande zelo ai loro Pastori; nella CASA COMUNALE, perché gli Amministratori della Cosa Pubblica, amando questa terra da Te protetta e benedetta, col loro impegno     e saper fare, possono renderla veramente la “perla dell’Ionio”; tra i plessi Scolastici, ove le nuove generazioni: fanciulli, ragazzi, giovani si aprino alla gioia del sapere e della formazione educativa, non solo per il loro bene, ma per dare, domani, a questa cittadina il vanto di essere luogo di cultura e di progresso; nel luogo della sofferenza, l’OSPEDALE: che la tua presenza possa lenire il dolore di tanta buona gente e dare ad essi il conforto della speranza cristiana. 

E dopo le varie istituzioni, ora o nostro Patrono, S. LEONARDO, entri nelle nostre Famiglie a portare la pace;         

a benedire i nostri Figli, soprattutto i Giovani a cui è affidato il domani; a confortare i nostri Ammalati e i nostri Sofferenti; a sostenere i nostri Anziani e Vecchi; e dare a tutti serenità e salute.

 

III

O nostro S. LEONARDO, contemplando, ora, la tua immagine ed osservando quelle CATENE e quelle CHIAVI, ti supplichiamo: quanto ci è urgente la tua protezione!...
“Vedi quante catene ci tengono, oggi, carcerati: sono più forti di quelle di ferro!...“: nel CORPO: quante malattie, quante manomissioni della nostra natura soprattutto nel campo biologico  

      Catene, che tengono avvinta la RAGIONE:  si ha l’impressione che si sia perduto il ben dell’intelletto …
quante incomprensioni … quante idee false, contraddittorie …un egoismo imperante ed un relativismo esasperato!...      

Catene nella VOLONTA’; vinta dalla forza del benessere, per cui tutto è permesso!...  abbiamo perduto il controllo della vita e l’orientamento verso il bene, il bello e la gioia delle virtù e, rassegnati, siamo finiti nella schiavitù di tutti i vizi…

Perciò, con insistenza, o nostro S. Leonardo, t’invochiamo: vieni in nostro aiuto! Tu che a tanti carcerati e prigionieri hai dato la libertà, dalla anche a ciascuno di noi!...

       Infine ti rinnoviamo la nostra fiducia: riprendi le chiavi di questa nostra cittadina e la tua protezione sia un VANTO per tutti noi, per la forza che ci farai provenire da quel LIBRO sacro, che porti nell’altro braccio!...             

       S. LEONARDO, prega per noi e sii sempre a noi vicino e noi, come dice lo stesso tuo nome: "forte come un leone", sentendoci "forti" della tua protezione, ci sforzeremo a saper vivere onestamente, oggi, sulla terra, per essere, domani, con Te nel Santo PARADISO. Amen.

         Mons. Francesco Morano - Parroco

 

(Foto Rocco De Vita- 6 aprile 2007)