Messaggio alla Diocesi
di S.E. rev.ma mons. Nunzio Galantino
Vescovo eletto
Fratelli e sorelle carissimi,
nel giorno in cui viene resa pubblica la volontà del Santo Padre, Benedetto XVI, di eleggermi Vescovo della Chiesa di Cassano all’Jonio, sento il bisogno di chiedere a voi tutti di unirvi ai miei sentimenti di lode e di gratitudine alla Trinità santa.
Al Santo Padre, che mi manda in mezzo a voi, oltre alla gratitudine per la fiducia riposta in me, voglio assicurare il mio impegno. Un pensiero grato e filiale va a S. Ecc.za Reverendissima Mons. Felice di Molfetta, pastore che guida la Chiesa che mi ha generato alla fede, al
presbiterato e ora all’episcopato.
La stessa Chiesa che ho cercato di servire con generosa lealtà anche se con
inevitabili e riconosciuti limiti. Con passione mi sono sentito figlio e ho cercato di servire la
città di Cerignola.
Sono certo, venendo, di trovare una Chiesa viva. Desidero per questo inserirmi in
maniera rispettosa nel cammino già tracciato dai Vescovi che mi hanno preceduto, Sua
Eccellenza Reverendissima Mons. Vincenzo Bertolone e il carissimo Arcivescovo Mons.
Domenico Graziani; e spero di continuare a godere dell’affetto e della collaborazione di
Mons. Francesco Oliva, che ha guidato la Diocesi in questi mesi.
All’inizio dovrò imparare; quindi vi chiedo pazienza. La lunga esperienza come
parroco di San Francesco d’Assisi in Cerignola – con l’aiuto del Presbiterio della mia Diocesi
- mi ha fatto crescere come uomo, come credente e come pastore. Vi confesso che, più che le
opere, ora mi costa tanto lasciare le persone. La relazione con loro, la condivisione
dell’esperienza di fede e l’affettuosa pazienza con la quale hanno condiviso con me tanti
progetti mi hanno insegnato, al di là di tutto, quanto sia importante rispettare e accompagnare
la fatica pastorale di quanti – sacerdoti, religiosi e laici - giorno per giorno rendono
testimonianza al Signore Crocifisso e Risorto. Pur nel groviglio di emozioni e di sensazioni
che si sono alternate in me in questi giorni, ho cercato di immaginare i volti e le attese che in
questo momento animano quanti hanno a cuore la vita di una Chiesa – la nostra – che ho
imparato già ad amare. Per unire ai nomi dei volti ho subito visitato il sito della Diocesi ed ho
immaginato di percorrere già le vostre strade e di entrare già nelle vostre chiese e nelle vostre
case. Fatemi spazio nel vostro cuore.
Gli
“imperativi dell’Avvento” - presenti nella pagina di Isaia che la liturgia della
seconda domenica ci ha proposto – li ho sentiti, in questi giorni, come altrettanti inviti rivolti
a me: «Consolate … Parlate al cuore … Preparate la via del Signore … Spianate la strada …
Alza la voce, non temere».Sostenuto dalla collaborazione di tutti – in particolare di sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose e laici impegnati in associazioni e movimenti - proverò a fare del mio meglio per esercitare il ministero della consolazione, per parlare al cuore e per indicare tracce di speranza a tutti; penso soprattutto ai nostri ragazzi e ai nostri giovani, in particolare a quelli
che hanno fatto o stanno facendo discernimento sulla propria vocazione.
Il mio pensiero deferente e cordiale va, in questo momento, a tutti i Vescovi della
Calabria, che devotamente saluto nella persona del Presidente S.E. Mons. Vittorio Mondello e
nella persona di S. E. Mons. Salvatore Nunnari, Arcivescovo metropolita.
Stringo in un forte abbraccio i bambini, i malati, gli anziani, i poveri, gli immigrati e
quanti vivono la dolorosa esperienza della detenzione: continuerà a non mancarvi la vicinanza
solidale e generosa della nostra Chiesa.
Ai responsabili della Comunità Civile e alle Autorità militari, che operano nel
territorio diocesano, il mio più cordiale e rispettoso saluto, insieme con l’offerta della
collaborazione per le iniziative volte alla promozione del bene comune. Quello del bene
comune è un impegno da condividere con tutte le strutture educative presenti sul territorio, le
famiglie anzitutto, che affido di cuore al buon Dio come cellule primordiali della società e
della comunità ecclesiale. Incoraggio il mondo della scuola a proseguire con impegno l’opera
educativa, alla luce degli Orientamenti pastorali “Educare alla vita buona del Vangelo”.
Ai fratelli di fede non cattolica, ai non cristiani o non credenti esprimo la disponibilità
a collaborare per metterci assieme al servizio del bene comune, liberi dallo spirito di
contrapposizione e in un dialogo rispettoso, convinto che la fede non distrugge la ragione ma
la illumina.
A tutti chiedo di starmi vicino e di attendere insieme, in preghiera, il dono dello
Spirito per la mia ordinazione episcopale. In questi giorni di comprensibile smarrimento, mi
ha tanto aiutato sentirmi dire in maniera insistente e amorevole da Maria Santissima: “Affida
al Signore la tua via, ed egli compirà la sua opera” [Sl 37 (36), 5]. Un’esperienza altrettanto
consolante l’ho fatta quando mi sono rivolto al Signore con l’invocazione scelta da me come
motto episcopale: “Inclina cor meum in testimonia tua” [Sl 119 (118), 36]; quando cioè ho
detto al Signore, in questi giorni: “Mentre, non senza fatica, rimetto nelle tue mani la mia
esistenza, ti chiedo di aiutarmi a orientare secondo le tue attese il mio cuore, la mia storia e i
progetti che potrò realizzare con quanti mi affidi”.
Permettetemi, ancora una volta e in conclusione, di chiedervi un piccolo credito di
fiducia e di affetto. Lo so che tocca a me darvene per primo: già l’avete, pienamente e tutti
senza condizioni.
San Biagio, San Francesco di Paola e San Luigi Gonzaga siano nostri particolari
compagni di viaggio in questa bella avventura dello Spirito che intraprendiamo insieme.
Cerignola, Solennità dell’Immacolata Concezione, 2011.
don Nunzio
Vescovo eletto di Cassano all’Jonio